Il simbolo storico-culturale di Sestola dagli anni Ottanta ad oggi tra storia, cultura, museo e spettacolo 

La soppressione dell’Ente Comunale di Assistenza di Modena permette al Comune di Modena di diventare proprietario del complesso della fortezza di Sestola, per la cui gestione viene stipulata una convenzione tra Sestola e Modena. 

A partire dagli anni Ottanta la parte alta della Rocca inizia ad essere restaurata, diventando in meno di vent’anni un Centro culturale polivalente, grazie anche all’Associazione culturale E’ Scamàdul, che ha curato l’apertura dei Musei. Le sale ristrutturate sono state infatti aperte progressivamente al pubblico, ospitando numerose mostre e manifestazioni, in gran parte organizzate dall’Allora Azienda autonoma di Soggiorno, tra cui concerti, spettacoli, rassegne, convegni e presentazioni letterarie. 

Oggi il complesso museale della Rocca di Sestola ospita diverse esposizioni. Tra queste rilevante è il progetto che ha permesso di realizzare all’interno dei locali delle ex scuderie ed armerie della fortezza il Museo della Civiltà Montanara; a partire dal 1984, infatti la collaborazione del Comune di Sestola con un museo intercomunale del Frignano ha consentito ad E’ Scamàdul di raccogliere materiale per un allestimento delle vecchie botteghe artigiane dei vecchi mestieri, fino ad arrivare all’esposizione attuale di circa 1.500 pezzi, donati o in deposito, suddivisi in 6 sale: i laboratori del fabbro, del falegname e del calzolaio, la vecchia cucina, la cantina (con un angolo dedicato agli sport invernali) e la sala dei telai e della tessitura. 

Un’altra importante esposizione è il Museo dedicato alla memoria di Eduard Thoenes, collezionista di strumenti musicali meccanici; inaugurato nel 1993 espone 120 pezzi della sua collezione, che documentano l’evoluzione della tecnica musicale applicata alla meccanica dall’inizio del Settecento fino ai giorni nostri. Il museo è articolato in diverse sale del piano superiore del Palazzo del Governatore, a seconda della famiglia di appartenenza tra pianole, organetti e carillons. 

A completare il complesso museale, oltre a queste due esposizioni permanenti di particolare rilevanza, ci sono anche la Sala dei ricordi, dedicata a Teresina Burchi in Reiter, soprano sestolese; il ciclo di affreschi di fine Quattrocento di San Giovanni Battista di Roncoscaglia; la mostra degli artisti del Frignano; le salette dedicate alla preistoria e Storia della Rocca e del paese; la mostra permanente dei reperti della Rocca, l’allestimento all’interno dell’antico mastio, dove si ripercorrono preistoria, storia e panorami visibili dalla torre. In diversi periodi dell’anno l’offerta espositiva viene anche arricchita da mostre ed esposizioni temporanee, allestite per lo più all’interno della Sala del Camino e alle due adiacenti, per diversificare e rendere più attraente i contenuti dei Musei per i visitatori. 

Durante l’anno inoltre, l’Associazione culturale E’ Scamàdul si impegna nella progettazione e nella realizzazione di una serie di iniziative, volte alla valorizzazione della Rocca e dei suoi musei, abbinando alla storia e alla cultura locale, di cui è portavoce il simbolo storico-artistico del paese, momenti di spettacolo, musica ed intrattenimento per diversi target e pubblici. La rassegna di eventi è particolarmente ricca nel periodo estivo in cui i Musei della Rocca di Sestola sono aperti eccezionalmente in notturna, per farsi scoprire in una suggestiva e inedita cornice serale. 

Gli edifici ospitanti il complesso museale (il Palazzo del Governatore, la torre semicircolare, le ex-scuderie ed armerie, l’ex archivio notarile, la casa della ragione, e il mastio) sono stati interessati da interventi di restauro, ripristino e sistemazione di tutte le coperture e dei locali interni, ad opera del Comune di Sestola fino alla scorsa estate 2020, ad oggi conclusi;  mentre le altre costruzioni all’interno delle mura Cinquecentesche (la Palazzina del Comandante, l’ex osteria, tutto il complesso delle ex colonie, il Palazzo Impero e la preziosa chiesetta) sono ancora in fase restauro, voluto dal Comune di Modena.

Associazione Culturale E' Scamàdul
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