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Il toponimo fa riferimento ad uno degli speroni rocciosi che degradano dal monte Rondinara e sul quale venne eretto prima il castello e poi la chiesa della Comunità. Roncoscaglia è menzionata in un documento del 1069, e poco tempo dopo questa data venne costruita una chiesa romanica, le cui vestigia sopravvivono nell’odierno Oratorio di San Biagio, il quale è collocato in una solitaria e suggestiva posizione. costruzione in stile romanico, della fine del XII secolo, è stata gravemente danneggiata nel XVII secolo per la demolizione della zona absidale (che fu ridotta di 2/3). Le murature in sassi squadrati recano conci scolpiti con mostri e animali fantastici rovinati da scalpellature che la tradizione popolare ha ritenuto infernali ignorandone la simbologia religiosa, chiamando il tempietto “la casa del diavolo”.
L’antico castello (o quanto restava) costruito sullo sperone roccioso venne demolito dagli abitanti e sulle sue fondamenta è stata costruita (nei primi anni del XV secolo) una nuova chiesa dedicata a San Giovanni Battista. Nella seconda metà del XV secolo è stato realizzato al suo interno un ciclo di affreschi di scuola lombarda, raffiguranti episodi della vita del santo a cui è dedicato il sacro tempio (successivamente asportati attraverso la tecnica definita “dello strappo” e restaurati, oggi gli affreschi si trovano presso la Rocca di Sestola). La chiesa venne ampliata nel XVII secolo, poi quasi “dimenticata” per molti decenni e spogliata al suo interno. Ad oggi la chiesa è inagibile ma il cimitero, posto a fianco della vecchia chiesa, è ancora attivo.
Al centro del paese, su un piccolo poggio, sorgeva l’Oratorio di Santa Maria e San Rocco, oggi chiesa parrocchiale di Roncoscaglia. La facciata è preceduta da un portico su colonne con eleganti capitelli rinascimentali. La struttura attuale della chiesetta è dovuta a un rifacimento del 1728. L’interno ospita alcuni dipinti e arredi provenienti dall’antica chiesa parrocchiale. Nell’abside una ricca ancona lignea (datata al 1729) inquadra un dossale scolpito in arenaria, policromo, dove entro cornice centinata a trabeazione di festoni con i Santi Rocco e Sebastiano vi è una Madonna con il Bambino, in pietra. Si tratta di un’opera popolare di un artista locale del XVI secolo. Tra gli arredi spicca una croce astile in rame dorato del XVI secolo, un vassoio per le elemosine di artigianato tedesco cinquecentesco; infine, argenterie e paramenti liturgici. L’unica campana nel campanile è del 1452. Nella cantoria sopra la sagrestia dell’oratorio è conservato un organo di tipica fattura del bresciano Giovanni Domenico Traeri, restaurato poi dall’organaro locale Luigi Boselli, che ha apportato modifiche di scuola toscana della seconda metà dell’Ottocento.
RONCOSCAGLIA
The toponym refers to one of the rocky spurs that wear away from Mount Rondinara and on which first the castle, and then the community church, once stood. Roncoscaglia is mentioned in a document dated 1069, and shortly after this year a Romanesque church was built here. Its vestiges are preserved in today’s Oratory of San Biagio, which is located in an isolated and evocative place. Built around the end of the twelfth century, according to the Romanesque style, the church was severely damaged during the seventeenth century by the demolition of the apse area (which was reduced by 2/3). On the squared stone walls are carved monsters and fantastic beasts ruined by chiselings that were considered infernal by the popular tradition, which ignored their religious symbolism and called the temple “the house of the devil”.
The ancient castle (or at least what was left of it) built on the rocky spur was demolished by the inhabitants themselves and a new church, dedicated to St. John the Baptist, was built on its foundations in the early fifteenth century. In the second half of the fifteenth century, a cycle of frescoes of Lombard School, depicting moments of St. John’s life, were depicted inside the temple dedicated to him (later they were removed through the so called “tearing” technique and restored. Today the frescoes are located inside the Fortress of Sestola). The church was enlarged in the seventeenth century, but then ended up being almost “forgotten” for many decades and its interior was despoiled. Today the building is condemned, but the cemetery, located next to the old church, is still active.
The Oratory of Santa Maria and San Rocco that once stood on a small hill in the center of the village is today the parish church of Roncoscaglia. The facade is preceded by a portico supported by columns with elegant Renaissance capitals. The current structure of the church was obtained through the renovation of 1728. Inside there are some of the paintings and furnishings from the ancient parish church. In the apse a rich wooden ancona (dated 1729) frames a polychrome reredos carved in sandstone where we find, within an arched frame with entablature of festoons, Saint Rocco, Saint Sebastiano and also a Madonna and Child, made of stone. It is a popular piece created by a local artist of the sixteenth century. Besides silverware and liturgical vestments, the astile cross in gilded copper from the sixteenth century and the tray for the alms, a German craftsmanship product from the sixteenth-century, are among the furnishings that stand out the most. The only bell inside the bell tower is from 1452.